Secondo Silvio Angori, amministratore delegato di Pininfarina, la guida autonoma sarà uno dei fattori critici di successo per il marchio.
Se torniamo agli inizi dell'industria automobilistica, è facile vedere l'importanza delle case di design italiane – le carrozzerie – nella produzione di alcune delle auto sportive più belle di sempre. La stragrande maggioranza dei marchi europei faceva capo a specialisti esterni – come Pietro Frua, Bertone o Pininfarina – con il compito di sviluppare i nuovi modelli, dalla ciclistica, passando per gli interni e terminando con la carrozzeria.
Nel 21° secolo, sono lontani i tempi in cui le case di design avevano potere decisionale. Pertanto, nel caso di Pininfarina, è stato necessario seguire una strada diversa, un percorso che, oltre ai veicoli elettrici, comprenderà anche la guida autonoma, questo dopo che l'azienda è stata acquistata dal colosso indiano, il Gruppo Mahindra, alla fine dello scorso anno.
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Parlando ad Automotive News, Silvio Angori, CEO di Pininfarina, ha rivelato alcune delle ambizioni del marchio per il prossimo futuro. “Oggi siamo di fronte a un mondo diverso, un mondo di nuovi servizi di mobilità e trasporto in cui la guida sarà secondaria o potrebbe anche non esistere. È una grande opportunità per noi".L'imprenditore italiano ammette che la direzione del marchio passerà meno per il design esterno dei veicoli e più per l'interno dell'abitacolo. “In un'auto senza conducente, dobbiamo aggiungere qualcosa allo spazio in cui le persone trascorreranno la maggior parte del loro tempo, e in quel design farà la differenza. Anche se stiamo leggendo le nostre e-mail o facendo qualcos'altro, vogliamo essere in uno spazio spiacevole".
Immagini: Pininfarina H2 Speed Concept