Pininfarina punta sulla guida autonoma

Anonim

Secondo Silvio Angori, amministratore delegato di Pininfarina, la guida autonoma sarà uno dei fattori critici di successo per il marchio.

Se torniamo agli inizi dell'industria automobilistica, è facile vedere l'importanza delle case di design italiane – le carrozzerie – nella produzione di alcune delle auto sportive più belle di sempre. La stragrande maggioranza dei marchi europei faceva capo a specialisti esterni – come Pietro Frua, Bertone o Pininfarina – con il compito di sviluppare i nuovi modelli, dalla ciclistica, passando per gli interni e terminando con la carrozzeria.

Nel 21° secolo, sono lontani i tempi in cui le case di design avevano potere decisionale. Pertanto, nel caso di Pininfarina, è stato necessario seguire una strada diversa, un percorso che, oltre ai veicoli elettrici, comprenderà anche la guida autonoma, questo dopo che l'azienda è stata acquistata dal colosso indiano, il Gruppo Mahindra, alla fine dello scorso anno.

Pininfarina H2 Speed Concept (6)

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Parlando ad Automotive News, Silvio Angori, CEO di Pininfarina, ha rivelato alcune delle ambizioni del marchio per il prossimo futuro. “Oggi siamo di fronte a un mondo diverso, un mondo di nuovi servizi di mobilità e trasporto in cui la guida sarà secondaria o potrebbe anche non esistere. È una grande opportunità per noi".

L'imprenditore italiano ammette che la direzione del marchio passerà meno per il design esterno dei veicoli e più per l'interno dell'abitacolo. “In un'auto senza conducente, dobbiamo aggiungere qualcosa allo spazio in cui le persone trascorreranno la maggior parte del loro tempo, e in quel design farà la differenza. Anche se stiamo leggendo le nostre e-mail o facendo qualcos'altro, vogliamo essere in uno spazio spiacevole".

Immagini: Pininfarina H2 Speed Concept

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