Piccolo SUV sportivo, pensato per competere nel segmento B ipercompetitivo, il Alfa Romeo MiTo vive oggi in agonia. Sono già 10 anni di carriera, che necessitano di un profondo aggiornamento, e lontani dalla sua età d'oro nei primi tre anni di commercializzazione.
Reso noto per la prima volta nel 2008, il modello italiano si appresta ora a salutare, senza alcun successore previsto; al contrario, la strategia del marchio di Arese è, sì, quella di lasciar morire il modello, sfruttando lo spazio vuoto sulla catena di montaggio per far nascere uno dei due nuovi Suv già promessi. In questo caso, la proposta con le dimensioni più piccole, mirata al segmento C!
I clienti preferiscono i modelli a cinque porte
La conferma della scomparsa della MiTo è già stata data a British Autocar, dal capo dell'Alfa Romeo per la regione EMEA, Roberta Zerbi, che ha “programmato” la fine del modello per l'inizio del 2019. Spiegando che “la MiTo è una tre porte pura, mentre sempre più persone optano per le cinque porte”.
Quanto ai successori, il responsabile italiano conferma che la soluzione non sarà un erede diretto, ma qualcosa di diverso: un piccolo Suv o crossover.
Roberta Zerbi, brand manager Alfa Romeo per la regione EMEAQuesta nuova proposta ci permetterà di raggiungere non solo una clientela più ampia e giovane, nella fascia d'età 30-40 anni, ma anche chi, negli ultimi anni, ha acquistato MiTo. E che nel frattempo è cresciuto, si è sposato, ha avuto figli e aveva bisogno di una macchina più grande
Allo stesso tempo, con questo nuovo modello, Alfa Romeo dovrebbe poter “colmare il gap tra Giulietta e Stelvio”, vantando un'estetica che, pur non pretendendo di essere una sorta di Stelvio più piccolo, cercherà di contribuire alla affermazione di una nuova “famiglia” di automobili.
Altre novità in arrivo
Ricordiamo che l'Alfa Romeo ha presentato, lo scorso giugno, con Sergio Marchionne ai comandi, la sua strategia per i prossimi cinque anni. Che include il lancio di due nuovi Suv, il recupero del modello sportivo top di gamma 8C, oltre a una coupé a quattro posti, che riprenderà anche la sigla GTV.
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