Il sistema di tracciamento svela lo schema di frode automobilistica

Anonim

Nel maggio di quest'anno, un'azienda è stata avvisata tramite il sistema di tracciamento che una delle sue auto, una Lexus RX450h, era stata deviata nel continente africano. Da lì è stata avviata un'indagine e ora è stato rilasciato il risultato.

La società britannica Accident Exchange, che fornisce veicoli sostitutivi in caso di incidente, è stata informata che una delle sue auto si trovava al di fuori del Regno Unito, cosa che non avrebbe dovuto accadere per quel veicolo. L'allarme è stato dato dall'Apu, una società collegata che controlla i veicoli, uno dei quali è la Lexus rubata.

L'allarme è stato dato quando si sono resi conto che il veicolo stava imboccando una rotta atlantica: era stato rubato e veniva trasportato in barca. L'azienda è stata ingannata da un "cliente" che sarebbe stato coinvolto in un incidente con un camion per la raccolta dei rifiuti e il trasporto. Dopo un'indagine, hanno concluso che aveva usato dati falsi per ottenere la requisizione dell'auto.

Seguendo la traccia del veicolo, sono stati in grado di visualizzare l'intero percorso. Il mezzo ha fatto tappa a Le Havre, in Francia (dove è stata data l'allerta ed è salito a bordo), passando per il Kenya, dove è sbarcato, e finendo in Uganda.

L'operazione ha rivelato uno schema di frode organizzato

Attraverso questo avviso, sono state scoperte diverse auto che erano state rubate nel Regno Unito e poi trasportate e vendute nei paesi africani. I SUV di lusso e le auto sportive erano i più ricercati dai commercianti del mercato nero. La preferenza per le auto britanniche è dovuta al fatto che in questi paesi la circolazione è a sinistra.

Trasportati essenzialmente via mare, in imbarcazioni rubate, i veicoli sono stati nascosti in container e dichiarati come scatole da scarpe, macchine edili e mobili. Il fatto che entrino in Kenya senza il documento che dimostri la loro legalità, e poi in Uganda con quella burocrazia normalizzata, rivela, secondo le autorità coinvolte, segnali di corruzione.

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Gli acquirenti sono stati chiamati in un magazzino per ritirare e pagare l'auto, comprese le relative spese di importazione. Quando sono stati confrontati, hanno affermato di non conoscere l'origine delle auto. Sebbene la polizia responsabile delle indagini non creda alle affermazioni degli acquirenti e secondo fonti ufficiali, non ci sono prove che li identifichino come colpevoli.

Nel tentativo di contrastare l'escalation del traffico automobilistico in questi paesi, la polizia sta sequestrando le auto già acquistate e tentando di riportarle nel paese di origine.

Il sistema di localizzazione è stato la chiave essenziale per il successo dell'indagine, non essendo stato disattivato lungo i 10.000 km di viaggio tra Inghilterra e Uganda. Nel solo primo trimestre del 2015 il numero totale di veicoli rubati è stato di circa 100 milioni di sterline (circa 136 milioni di euro).

Fonte: Autocar

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