La storia dello specchietto retrovisore

Anonim

Ricordi Motorwagen? Il veicolo con motore a benzina sviluppato da Carl Benz e introdotto nel 1886? Fu in questo periodo che iniziò il pensiero di uno specchietto retrovisore.

Dorothy Levitt, pilota donna, ha anche scritto un libro intitolato “La donna e l'auto”, che faceva riferimento all'uso di piccoli specchietti da parte delle fanciulle per essere consapevoli di ciò che accadeva nella parte posteriore. I conducenti maschi, più sicuri di sé..., continuavano a tenere in mano uno specchietto. Una soluzione tutt'altro che ideale… comunque, uomini!

Detto questo, il modello Marmon Wasp (nella galleria) Sarà stata la prima auto al mondo ad utilizzare uno specchietto retrovisore. Fu al volante di questa vettura che Ray Harroun (in copertina) fu incoronato primo vincitore della 500 Miglia di Indianapolis, nel 1911. Fu però solo dieci anni dopo (1921) che l'idea fu brevettata, in nome di Elmer Berger, che ha voluto introdurre nelle vetture di serie.

Ed è stato così: l'uomo ha sognato, l'opera è nata.

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I fatti storici indicano che Ray Harroun, da giovane, avrebbe guidato un'auto trainata da cavalli con uno specchietto retrovisore installato nel 1904. Ma a causa delle vibrazioni durante il rotolamento, l'invenzione fu un fallimento. Oggi la storia è diversa...

Vespa Marmon, 1911

Ora, a metà del sec. XXI, lo specchietto retrovisore conosce il suo prossimo stadio di evoluzione. Gli specchietti retrovisori esterni stanno iniziando a essere sostituiti da telecamere, la cui immagine catturata può essere vista sugli schermi all'interno dell'auto. Una soluzione migliore? Dovremo sperimentarlo di persona.

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