Intercettore Volkswagen. Un'auto di pattuglia «made in Portugal»

Anonim

Fábio Martins è un giovane designer portoghese che ha concepito, nell'ambito del suo Master in Product Design presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Lisbona, una proposta per un veicolo di pattugliamento urbano per la PSP, che ha chiamato Volkswagen Interceptor.

Interceptor Volkswagen - Fábio Martins

Il progetto è partito proprio intervistando diversi agenti di polizia per capire le problematiche delle attuali unità – derivate da vetture di serie – e se sarebbe stato necessario aggiungere altri elementi ai veicoli. Tra i problemi più segnalati ci sono quelli legati all'ergonomia degli interni e all'assenza di elementi che contribuirebbero a renderli i veicoli specializzati ideali per il pattugliamento urbano e rurale.

La soluzione trovata ha portato a un veicolo compatto, ideale per le strade strette delle nostre città e pratico. Se il nome scelto, Volkswagen Interceptor, porta le immagini di una macchina con un enorme V8 su una strada deserta con al volante un ragazzo chiamato “Mad” Max, questa proposta non potrebbe essere più lontana da questo scenario.

Invece di un aspetto cinematografico apocalittico o di un'ispirazione militarizzata, l'Interceptor Fábio Martins è molto più amichevole. Elimina aggressività e intimidazione visiva per un rapporto molto più sereno e stretto con i cittadini. I contorni generali rivelano un minivan, ma con un aspetto più robusto simile a quello che possiamo trovare nei SUV di oggi.

Interceptor Volkswagen - Fábio Martins

L'altezza da terra è generosa e le gomme (run flat) rivelano un profilo alto, perfettamente adattato al nostro tessuto urbano che, come sappiamo, non è dei più amichevoli per le nostre ruote e sospensioni.

La cura nell'integrazione di tutti gli elementi si nota, ad esempio, nelle luci di emergenza, che, pur essendo visibili, sono posizionate sul soffitto in modo più discreto rispetto alle “lucciole” e alle sbarre attualmente esistenti. Il lunotto e la parte inferiore del parabrezza servono anche a trasmettere le informazioni più disparate. Garantita sarebbe un'ottima visibilità e sedili più comodi per lunghi periodi di utilizzo, nonostante il loro aspetto sportivo e snello.

In termini di motorizzazione, l'Interceptor 'Production' sarebbe dotato di motori elettrici integrati nelle ruote di Elaphe. La batteria situata nella parte inferiore dell'Interceptor sarebbe rimovibile e sostituita con una caricata dalla squadra ogni 300 km o tre turni. Sarebbe la soluzione affinché gli Interceptor non si fermassero mai, visto il ridotto numero di veicoli per squadriglia. La batteria rimossa verrebbe addebitata presso la stessa stazione di polizia. Grazie, Fábio, per il chiarimento.

Interceptor Volkswagen - Fábio Martins

Altre immagini

Leggi di più