Il tempo in cui i playboy dominavano il motorsport

Anonim

Un documentario sull'epoca in cui il carburante che alimentava il talento di alcuni piloti era l'adrenalina, l'alcol e le feste.

Oggi, a metà del secondo decennio del sec. XXI, il motorsport è dominato da piloti formati fin dalla tenera età per essere i migliori piloti da competizione. Più veloci, più veloci e più precise, le auto di oggi richiedono sempre di più l'elemento umano. L'allenamento è intenso, l'allenamento è quotidiano e le diete sono rigorose. Un percorso dove si scambiano amicizie per infinite ore di allenamento in palestra e un'altra infinita di attività finalizzate alla massima performance in pista. Li chiamano piloti di laboratorio. Sebastian Vettel è un esempio di questa "scuola". Prodotta dal team “Red Bull”, oggi è la macchina da pista che tutti conosciamo.

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Ma c'è stato un tempo in cui non era così. Un tempo in cui gli sport motoristici erano dominati dalle marialvas, o come si dice in inglese: playboy's. Un tempo in cui era "normale" per un pilota fumare una sigaretta prima di mettersi il casco, bere una birra dopo una gara, o festeggiare una vittoria con champagne e belle donne. Insomma, una vita vissuta al limite, dentro e fuori la pista.

E se oggi la morte in una corsa motorizzata è una fatalità, negli anni '70 era quasi una certezza che era solo indeterminata nello spazio e nel tempo. Ecco perché i piloti degli anni '50, '60 e '70, più che in qualsiasi altro momento, erano playboy desiderosi di vivere una vita che contasse a turno e non in anni. Il domani era sempre incerto quindi prendevano vita al limite, dentro e fuori le piste.

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Il documentario che pubblichiamo ora è soprattutto una celebrazione di quei tempi. Come ha detto Jackie Stewart, i tempi in cui "il sesso era sicuro e le corse pericolose". Tempi in cui i piloti, per i loro vizi e debolezze, sembravano più vicini a noi comuni mortali – forse, molto più dei piloti “quasi perfetti” e sempre politicamente corretti di oggi. Forse è per questo che continuiamo a parlarne oggi, a più di 40 anni di distanza.

In questo documentario ci sono James Hunt (pilota di F1) e Barry Sheene (pilota di World Motorcycling), le più grandi star di quel tempo. Piloti che sono diventati famosi per i loro successi dentro e fuori la pista:

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