L'attesa è stata lunga – qualcuno dirà troppo a lungo…– ma il successore della Honda NSX di prima generazione è stato appena presentato. Sviluppato nel dipartimento americano del marchio giapponese, è naturale per noi assistere alla sua presentazione al Salone di Detroit.
Cambio a doppia frizione a 9 rapporti, motore V6 biturbo da oltre 550 CV, tre motori elettrici (due dedicati all'avantreno) e un'altra infinita serie di innovazioni tecnologiche che potrebbero riempire un libro di 100 pagine. Queste sono solo alcune delle premesse della nuova Honda NSX, erede del modello che negli anni '90 ha insegnato due o tre “piccole cose” ai costruttori europei e americani.
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In questa seconda vita della «Ferrari giapponese», il motore V6 biturbo appare associato a tre motori elettrici: due anteriori, responsabili della trazione del rispettivo assale, e uno posteriore (montato tra il cambio e il motore) responsabile del motore ausiliario a combustione, interamente dedicato alla trazione posteriore.
Pertanto, non vi è alcun collegamento meccanico tra l'assale anteriore, il motore e l'assale posteriore. La gestione della distribuzione vettoriale della coppia è affidata a un cervello elettronico che Honda chiama Sport Hybrid Super Handling All-Wheel Drive. Confuso ma sicuramente efficiente.
La Honda sa benissimo qual è la posta in gioco e, dopo anni e anni di attesa, i più accaniti amanti del marchio non tollereranno errori. Ecco perché la nuova NSX è dotata di un telaio costruito interamente con i migliori materiali, utilizza freni con pinze a sei pistoncini (quattro sulle ruote posteriori) e dischi carboceramici. Tra gli altri dettagli che verranno svelati a breve.
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