Dedicata da molti anni alla produzione di motori (in particolare Diesel), la tedesca Deutz AG presenta oggi il suo primo motore a idrogeno, il TCG 7.8 H2.
Con sei cilindri in linea, questo si basa su un motore esistente di Deutz AG e funziona come qualsiasi altro motore a combustione interna. La differenza è che questa combustione si ottiene “bruciando” l'idrogeno al posto della benzina o del diesel.
Se ricordi, questa non è la prima volta che segnaliamo un motore a combustione che utilizza l'idrogeno come carburante. Quest'anno Toyota ha schierato una Corolla con un motore a idrogeno nella 24 Ore NAPAC Fuji Super TEC, con successo, tra l'altro, quando sono riusciti a completare la gara.
Secondo Deutz AG, questo motore potrebbe avere lo stesso utilizzo degli altri motori del marchio, potendo essere utilizzato in trattori, macchine edili, camion, treni o come generatore. Tuttavia, data la carente rete di approvvigionamento di idrogeno, l'azienda tedesca punta inizialmente all'utilizzo come generatore o nei treni.
Quasi pronto per la produzione
Dopo aver impressionato nei test “di laboratorio”, il TCG 7.8 H2 si prepara ad entrare nel 2022 in una nuova fase: quella dei test nel mondo reale. A tal fine, Deutz AG ha stretto una partnership con un'azienda tedesca che lo utilizzerà come generatore di corrente in apparecchiature fisse dall'inizio del prossimo anno.
L'obiettivo di questo progetto pilota è dimostrare la fattibilità dell'uso quotidiano del motore che eroga un totale di 200 kW (272 CV) di potenza e che l'azienda tedesca intende lanciare sul mercato già nel 2024.
Secondo Deutz AG, questo motore soddisfa "tutti i criteri definiti dall'UE per classificare un motore a zero emissioni di CO2".
Sempre sul TCG 7.8 H2, il direttore esecutivo di Deutz AG Frank Hiller ha dichiarato: Produciamo già motori "puliti" e altamente efficienti. Ora stiamo facendo il passo successivo: il nostro motore a idrogeno è pronto per il mercato. Si tratta di un traguardo importante che contribuirà a contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici di Parigi”.