La notizia è anticipata da Agência Lusa, rivelando che il governo di António Costa ha appena approvato, al Consiglio dei ministri questo giovedì, un aumento dei parametri che regolano l'applicazione delle classi 1 e 2, ovvero i valori di pagamento nei pedaggi.
Secondo le informazioni diffuse dall'Esecutivo, l'altezza massima del cofano, misurata verticalmente all'asse anteriore, ai fini del pagamento per la Classe 1, passa dagli attuali 1,10 m a 1,30 m.
Allo stesso tempo, il peso massimo consentito (peso lordo) per pagare l'importo più basso sulle autostrade nazionali è ora di 2300 kg inclusi, indipendentemente dal numero di posti.
Tuttavia, per poter applicare il valore inferiore, è necessario che anche i veicoli siano conformi alla “Normativa ambientale EURO 6 per le emissioni delle auto”.
Decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministriIl diploma adegua il quadro normativo nazionale alla normativa europea in materia di sicurezza stradale e sostenibilità ambientale dei trasporti, favorendo la coerenza nel trattamento riservato agli utenti autostradali”.
La decisione soddisfa i desideri del settore
Va ricordato che la modifica allo statuto che adegua le classi di veicoli 1 e 2, ai fini dell'applicazione delle tariffe di pedaggio per chilometro di autostrada, era una richiesta che da tempo veniva espressa dalle case automobilistiche e dagli importatori operanti nel mercato portoghese.
Tra le voci più sentite quella della francese PSA, proprietaria dei marchi Citroën, Peugeot, DS e Opel, con uno stabilimento a Mangualde. Un luogo dove, infatti, ha recentemente effettuato un importante investimento, per poter produrre i nuovi veicoli commerciali leggeri e monovolume, Citroën Berlingo, Peugeot Partner, Peugeot Rifter e Opel Combo.
Tuttavia, poiché i veicoli, che sono rami della stessa base con il nome in codice K9, sono alti più di 1,10 m nella zona dell'asse anteriore, hanno corso il rischio di pagare i pedaggi di Classe 2. Quello che, hanno poi avvertito diversi agenti dell'azienda, porterebbe alla fine a un forte calo delle vendite previste, mettendo in discussione la redditività dello stabilimento, con possibile delocalizzazione della produzione in Spagna. E la naturale diminuzione del numero di posti di lavoro a Mangualde.
Con la decisione ora presa dal governo portoghese, non solo una delle rivendicazioni del settore è salvaguardata, ma anche questi posti di lavoro fin dall'inizio.