Ad anticipare la notizia è il circospetto Asia Times, che, citando fonti non identificate, avverte: Chung Mong-koo, l'amministratore delegato del gruppo Hyundai, ha monitorato da vicino il valore delle azioni di FCA, con l'obiettivo, in un momento favorevole, di , acquisire un numero di azioni del gruppo italo-americano sufficiente a consentirgli di diventare il principale azionista e assumere il controllo della società.
Sempre secondo le stesse fonti, il colosso sudcoreano starebbe valutando di avanzare dopo l'uscita, nel 2019, dell'onnipotente Sergio Marchionne dai comandi di Fiat Chrysler Automobiles, approfittando anche di una presunta mancanza di predisposizione da parte del attuale presidente e principale azionista, John Elkann, a guidare i destini del costruttore.
Attualmente con una presenza solo residuale nella regione asiatica, FCA potrebbe addirittura beneficiare dell'ingresso del gruppo Hyundai, non solo per la solidità finanziaria dei sudcoreani, ma anche per i rapporti commerciali privilegiati che esistono tra gli Stati Uniti e Corea del Sud.
Marchionne era già favorevole alla fusione... ma non con Hyundai
Inoltre, lo stesso Marchionne in passato aveva pubblicamente manifestato il suo interesse per una fusione tra Fca e un altro gruppo automobilistico, e aveva persino fatto pressioni per una possibile partnership con General Motors. Questo, pur avendo alcuni contatti esplorativi con PSA e con la Grande Muraglia cinese, suo partner in Cina.
Quanto all'interesse di Hyundai, è apparso, per la prima volta, ancora nel 2017, con la notizia che riferiva che il costruttore sudcoreano avrebbe addirittura espresso direttamente la volontà di acquistare capitale in FCA. Contatti che Marchionne si è impegnato, però, a smentire, con il gruppo asiatico che ha poi annunciato che i colloqui erano solo finalizzati a una possibile partnership tecnica, nel campo della propulsione e delle trasmissioni a idrogeno.
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Il più grande costruttore del mondo in prospettiva
Se la fusione tra Hyundai e FCA avrà luogo, questo darà luogo, immediatamente, al più grande gruppo automobilistico del mondo, con circa 11,5 milioni di auto consegnate all'anno . Ma accadrà? Il 1 giugno, durante il "Capital Markets Day", dove è stata delineata la strategia per i prossimi quattro anni di alcuni marchi del gruppo, Marchionne, contrariamente a quanto aveva difeso in precedenza, ha dichiarato che, attualmente, il piano non passa fondersi con un altro gruppo, pur senza chiudere la porta a future collaborazioni.