Tutto perché questa supersportiva italiana ha un sei ruote in totale — quattro davanti e due dietro. Presentato al mondo nel 2004, è entrato in produzione nel 2006 (circa 6-8 unità all'anno), ma non siamo sicuri di quante unità del Covini C6W sono già stati prodotti.
Ideato da Ferruccio Covini, il fondatore di Covini Engineering, le sue origini risalgono al 1974. Il progetto sarebbe stato sospeso all'epoca per mancanza di pneumatici, o meglio, della tecnologia per ottenere i pneumatici ribassati di cui aveva bisogno. Il progetto sarebbe ripreso, a poco a poco, negli anni '80 e '90.
La domanda è perché quattro ruote avanti? Brevemente, sicurezza e prestazioni.
In caso di foratura, è possibile controllare l'auto e c'è meno rischio di aquaplaning. I dischi freno sono più piccoli, ma con quattro si ottiene una superficie frenante più ampia, riducendo il rischio di surriscaldamento. Il comfort è presumibilmente superiore; le masse non sospese sono inferiori e anche la stabilità direzionale è migliorata.
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Motivare il Covini C6W è un 4.2 V8 (Audi) in posizione centrale posteriore, con 440 CV, in grado di sfiorare i 300 km/h.
Il prezzo? Circa 600mila euro… base.
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