Tasse sul carburante. Dal 2015 il Carbon Rate è più che quadruplicato

Anonim

L'elevata pressione fiscale sui carburanti non basta a spiegare l'aumento dei prezzi nei primi mesi di quest'anno, ma resta uno dei motivi principali per cui il Portogallo è (sempre) in cima ai listini dei carburanti dell'Unione Europea.

Tra l'imposta sui prodotti petroliferi (ISP), le tasse e l'imposta sul valore aggiunto (IVA), lo stato portoghese riscuote circa il 60% dell'importo finale che i portoghesi pagano per il carburante.

Nel caso delle benzine, e secondo le più recenti informazioni di Apetro, sono soggette ad aliquota IVA 23% e 0,526 €/l di Imposta sui Prodotti Petroliferi, a cui si aggiungono 0,087 €/l riferiti al Contributo Strada Servizio e 0,054 €/l riferiti alla Carbon Tax. Il Diesel è soggetto ad IVA al 23% e 0,343 €/l di Imposta sui Prodotti Petroliferi, a cui si aggiungono 0,111 €/l di Tassa sul Servizio Stradale e 0,059 €/l di Carbon Tax.

combustibili

Tariffa ISP aggiuntiva creata nel 2016

A questo dobbiamo ancora aggiungere i canoni aggiuntivi dell'ISP, pari a 0,007 €/l per la benzina e 0,0035 €/l per il gasolio stradale.

Il Governo ha introdotto nel 2016, annunciato come temporaneo, questo canone aggiuntivo per far fronte ai prezzi del petrolio, che all'epoca avevano raggiunto livelli storicamente bassi (però sono tornati a salire…), per recuperare il gettito che si perdeva con l'Iva. Quella che doveva essere una misura temporanea, ha finito per diventare permanente, quindi questa tariffa aggiuntiva viene mantenuta.

Questa tassa aggiuntiva sul carburante, pagata dai consumatori ogni volta che riempiono il deposito dell'auto, viene consegnata al Fondo Forestale Permanente fino a un limite massimo di 30 milioni di euro.

Benzina

Il tasso di carbonio continua a crescere

Un'altra tariffa presente dal 2015 ogni volta che ci fermiamo al benzinaio è la Carbon Tax, introdotta con l'obiettivo di aiutare a “decarbonizzare l'economia, favorendo l'utilizzo di fonti energetiche meno inquinanti”.

Il suo valore varia a seconda del prezzo medio praticato ogni anno nelle aste per le licenze di emissione di gas serra, e viene definito come tale ogni anno. Nel 2021, come detto sopra, rappresenta 0,054 euro in più per ogni litro di benzina e 0,059 euro per ogni litro di gasolio.

Rispetto ai dati del 2020 l'incremento è residuale: solo 0,01 €/l per entrambe le tipologie di carburante. Tuttavia, tornando indietro di un altro anno, vediamo che i valori nel 2020 sono raddoppiati rispetto al 2019, dando indizi sul tipo di evoluzione di questo tasso negli ultimi anni.

Quando è entrata in vigore nel 2015, questa tariffa era “solo” di 0,0126 €/l per benzina e gasolio. Ora, sei anni dopo, questo tasso è più che quadruplicato. E le prospettive per il 2022 sono che aumenterà ancora.

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