Luci di emergenza, “quattro lampeggianti” o luci di emergenza, il famoso pulsante che permette di accendere contemporaneamente i quattro indicatori di direzione per segnalare una situazione di pericolo è probabilmente uno dei più utilizzati in un contesto urbano.
In fondo, quante volte non ci imbattiamo in auto parcheggiate in seconda fila con i “quattro indicatori di direzione” accesi? In questi casi, l'autista sembra convinto che fungano da mantello dell'invisibilità di Harry Potter, rendendo “invisibile” agli occhi della legge l'auto il cui parcheggio abusivo è un reato amministrativo.
Altre volte, mentre parlo, vengono utilizzati sulla strada aperta (e soprattutto di notte) per ringraziare i sempre più rari momenti di cortesia al volante, come facilitare i sorpassi o cedere.
Ma sai davvero quando e come si possono (e devono) utilizzare i “quattro indicatori di direzione” o luci di emergenza? In questo articolo esaminiamo il Codice della Strada per darti una risposta precisa.
Che cosa dice la legge?
L'utilizzo dei “quattro indicatori di direzione”, luci di emergenza o di segnalazione di pericolo è previsto dall'articolo 63 del Codice della Strada e difficilmente potrebbe essere più chiaro in merito alle circostanze in cui tali luci possono essere utilizzate.
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Pertanto, secondo quanto previsto dal Codice della Strada, i "quattro indicatori di direzione" possono (e devono) essere utilizzati quando:
- il veicolo rappresenta un pericolo particolare per gli altri utenti della strada;
- in caso di improvvisa riduzione della velocità causata da un ostacolo imprevisto o da particolari condizioni atmosferiche o ambientali (come, ad esempio, quando si verifica un incidente);
- in caso di immobilizzazione forzata del veicolo a causa di un incidente o di un guasto, se rappresenta un pericolo per gli altri utenti della strada;
- il veicolo viene trainato.
Negli ultimi due casi, se i “quattro indicatori di direzione” non funzionano, il guidatore deve (se possibile) utilizzare le luci di posizione. Infine, i “quattro indicatori di direzione” dovrebbero essere utilizzati anche in caso di guasto all'impianto di illuminazione principale (presenza, incrocio e strada), cosa che, seppur non comune, può capitare (lo dico io).
Chiunque violi le regole che vi abbiamo presentato incorrerà in una multa da 60 a 300 euro.
E gli altri casi?
Ebbene, vista la “lettera della legge”, va da sé che l'uso dei “quattro paraocchi” in tutte le altre situazioni è improprio. Tuttavia, c'è un piccolo dettaglio da notare (o è "maggiore"?).
Se si utilizzano i "quattro indicatori di direzione" per ringraziare quando un veicolo facilita il sorpasso, difficilmente fa male a nessuno ed è già noto come "gergo stradale", lo stesso non accade quando usiamo le luci di emergenza per uscire dall'auto parcheggiato in seconda fila, in luogo riservato a persone con mobilità ridotta o alla fermata dell'autobus.
Certo, molto probabilmente molti di noi hanno già utilizzato i “quattro segnali di svolta” per scusare un parcheggio o fermarsi in un luogo dove non dovremmo. Tuttavia, tenendo presente che esiste un intero quadro normativo volto a sanzionare il divieto di sosta e che questo può variare dall'irrogazione di ammende alla rimozione dell'auto, potrebbe non essere una cattiva idea cercare un posto.
Del resto, i famosi “quattro indicatori di direzione” non conferiscono all'auto poteri speciali, ne fanno un veicolo prioritario, né impediscono alle autorità di vederla incorrere in un illecito amministrativo.