Dai nomi ai numeri a una combinazione dei due, ci sono molti modi per designare un modello. Tuttavia, la cosa normale è che quando si tratta di designazioni numeriche o alfanumeriche, seguono una certa logica che aiuta a strutturare e comprendere il posizionamento di ciascun modello nella gamma del marchio. Ad esempio, Audi A1, A3, A4, ecc. Tuttavia, questo non accade o accadrà con la designazione dei modelli Polestar.
Come saprete, il brand scandinavo utilizza dei numeri per designare i suoi modelli, che vengono assegnati nell'ordine in cui vengono lanciati: il primo è il… Polestar 1, il secondo… il Polestar 2 e il terzo (pensato per essere un crossover) dovrebbe essere Polestar… 3.
Tuttavia, nulla ci dice sul posizionamento del modello nella gamma. Sappiamo che l'1 è posizionato sopra il 2, ma il 3 (il crossover previsto) non sappiamo se sarà posizionato sopra, sotto o al livello del 2. Inoltre, ponendo lo scenario di un sostituto per Polestar 1, non tornerebbe a chiamarsi 1, bensì 5, 8 o 12, a seconda del numero di modelli rilasciati dal brand nel frattempo.
Ricetta per la confusione?
La rivelazione è stata fatta da Thomas Ingenlath, CEO di Polestar, in una dichiarazione ad Autocar, che ha confermato che la designazione dei modelli Polestar segue una logica numerica, con la designazione scelta semplicemente essendo il prossimo numero disponibile.
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Ciò significa che, contrariamente a quanto è consueto, in futuro, un numero maggiore (solitamente associato a modelli più grandi) potrà essere utilizzato per designare il modello entry-level. In altre parole, immaginando un successore di Polestar 2, riceverà un numero superiore a quello attribuito alla versione di produzione del prototipo Precept, che arriverà per prima.
Ha senso? Forse per il marchio, ma per il consumatore finale potrebbe creare un po' di confusione. Per darvi un'idea, sarebbe l'equivalente del prossimo modello entry-level di Peugeot che non ha la designazione 108, ma 708, superiore alla designazione 508, che è attualmente il top di gamma.
Sempre secondo le dichiarazioni di Thomas Ingenlath, c'è l'idea che il marchio scandinavo non possa adottare il concetto di successori diretti per i suoi modelli, cosa che la libertà esistente nella designazione degli stessi lascia prevedere.
L'unica domanda che si pone è fino a che punto il pubblico capirà l'organizzazione della gamma Polestar tenendo conto di questo tipo di designazione e se il marchio scandinavo non cambierà idea ad un certo punto, ma a questo proposito solo il tempo porterà risposte .