La tradizione è ancora quello che era. Lo dicano i Carabinieri, che hanno appena ricevuto la 1770 Giulia, continuando una tradizione che coinvolge le già citate forze dell'ordine italiane e l'Alfa Romeo.
Il primo modello è stato ora consegnato con una cerimonia a Torino, presso la sede dell'Alfa Romeo, alla presenza di John Elkann, presidente di Stellantis, e Jean-Philippe Imparato, “capo” dell'Alfa Romeo.
Il legame tra Alfa Romeo e le forze di polizia italiane - Carabinieri e Polizia - iniziò già negli anni '60, stranamente con l'originale Alfa Romeo Giulia. Dopodiché, nei successivi 50 anni, i Carabinieri hanno già utilizzato diversi modelli del marchio Arese: Alfetta, 155, 156, 159 e, più recentemente, Giulia Quadrifoglio.
Giulia 2.0 turbo da 200 cv
Le Alfa Romeo Giulia utilizzate dai Carabinieri sono dotate di un motore turbo benzina da 2.0 litri che eroga 200 CV di potenza e 330 Nm di coppia massima. Questo blocco è associato a un cambio automatico a otto velocità che invia potenza esclusivamente alle due ruote posteriori.
Grazie a questi numeri, questa Giulia è in grado di svolgere il consueto esercizio di accelerazione da 0 a 100 km/h in 6.6s e raggiungere i 235 km/h di velocità massima. Tuttavia, queste pattuglie sono dotate di vetri antiproiettile, porte blindate e serbatoio antideflagrante, che aumentano la massa e diminuiscono le prestazioni.
Tuttavia, la missione principale di questi "Alpha" non è legata agli inseguimenti, ma alle pattuglie locali, quindi questa zavorra extra non dovrebbe essere un problema.
La consegna di queste 1770 copie della Giulia avverrà su nastro nei prossimi 12 mesi.