Questa settimana, il marchio ceco ha rilasciato le prime foto della nuova Skoda Octavia RS. Sarà disponibile con due motorizzazioni, una diesel e una benzina.
Presentata in due carrozze, berlina e furgone, con due motorizzazioni tra cui scegliere, la nuova Skoda Octavia RS compare per la prima volta nelle foto prima della grande inaugurazione prevista per il Goodwood Festival, il più grande e tradizionale raduno automobilistico della terra di « Vostra Maestà".
La versione più potente della Skoda Octavia RS avrà una potenza massima di 220cv, generata da un motore benzina 2.0 TSI, mentre la versione diesel avrà una potenza massima di 184cv estratti dal motore 2.0 TDI. Gli stessi motori che ritroveremo nelle versioni più sportive della gamma Volkswagen Golf, rispettivamente GTI e GTD.
La Skoda Octavia RS è originariamente dotata di un cambio manuale a sei marce, che nella versione TSI consente al modello ceco di raggiungere lo 0-100 km/h in soli 6,8 secondi. mentre nella versione diesel lo stesso «sprint» impiega un impressionante, ma più lungo, 8,1 sec. Come optional sarà disponibile un cambio DSG a doppia frizione, che renderà sicuramente questa Octavia ancora più veloce, ma i numeri del cambio DSG non sono ancora noti.
Rispetto alle versioni convenzionali della gamma Octavia, la nuova RS sarà più bassa di 12 mm (13 mm sulla versione Combi) e sarà dotata del noto sistema di bloccaggio del differenziale elettronico XDS, che agisce a livello dei freni anteriori per simulare l'effetto di un blocco del differenziale meccanico.
In evidenza anche per il nuovo set di ruote sportive (i più belli che abbiamo visto) e per i nuovi paraurti e fari oscurati. Se questi elementi non bastano ai più distratti per distinguere la Skoda Octavia RS dalle sorelle di gamma, le sigle RS sparse su tutta la carrozzeria e le pinze verniciate di rosso metteranno fine ai dubbi. Mentre questa versione con più "pepe" non entra nel garage di RazãoAutomóvel, ricorda i 1000 km che abbiamo fatto a bordo della Skoda Octavia RS 1.6 TDI di scorta.
Testo: Guilherme Ferreira da Costa