Dieselgate. DECO vuole cancellare l'obbligo di intervento sulle vetture colpite

Anonim

Ieri l'Istituto della Mobilità e dei Trasporti (IMT), ha avvertito dell'obbligo per i proprietari di modelli del Gruppo Volkswagen interessati dal software che ha modificato i parametri del motore, di riparare le proprie auto, altrimenti si troveranno in una "situazione irregolare" e partiranno di potere circolante. Maggiori dettagli qui.

Oggi, DECO rivela che i proprietari delle auto del Gruppo VW coperte dal richiamo sono insoddisfatti delle modifiche apportate. Le conclusioni provengono da uno studio realizzato dalle associazioni di tutela dei consumatori portoghesi, spagnole, belghe e italiane, che ha coinvolto un universo di 10.500 proprietari.

Bruno Santos, di DECO, in dichiarazioni a Rádio Renascença, rivela che "c'è un margine molto ampio di proprietari insoddisfatti perché hanno visto la loro auto deteriorarsi dopo questo intervento obbligatorio".

Più consumo, rumore e meno potenza

I reclami di alcuni proprietari si riferiscono a un aumento dei consumi, alla perdita di potenza e a una maggiore rumorosità del motore dopo l'operazione di riparazione. E nonostante il Gruppo Volkswagen si sia impegnato a correggere il problema gratuitamente, lo studio afferma anche che i proprietari portoghesi finiscono per spendere, in media, 957 euro in accordi conseguenze dopo il primo intervento.

Dai dati diffusi emerge che il 55% degli intervistati lamenta un aumento dei consumi, il 52% della mancanza di potenza e il 37% un aumento della rumorosità del motore. Circa il 13% degli intervistati, considerando lo stato dell'auto dopo l'intervento, ha finito per ripristinare le proprie auto al software originale.

«È ora di fare un passo avanti nell'area della politica», dice Bruno Santos, con la DECO che si è già messa in contatto con il ministero dell'Economia, per annullare l'intervento obbligatorio sulle auto colpite.

Bruno Santos ricorda inoltre che "è ora che i governi europei si impegnino e che anche l'Unione europea dia un segnale", sostenendo che i consumatori portoghesi ed europei dovrebbero avere un trattamento equivalente a quello dei consumatori americani dove, tra le misure di compensazione, in oltre alla riparazione era possibile riprendere le auto o rescindere i contratti di leasing.

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