Giorgio La piattaforma che ha disegnato Alfa Romeo per il futuro

Anonim

Raggiungere i 108 anni, più di un secolo di esistenza, e aver riempito la sua lunga storia con alcune delle automobili più desiderabili di sempre non è qualcosa che nessuno può pretendere.

Il secolo XXI ha portato nuove sfide - il panorama automobilistico ha attraversato il suo periodo di più grande cambiamento dall'invenzione della "carrozza senza cavalli" - quindi è imperativo raggiungere basi solide ma flessibili, che consentano un rapido adattamento ai continui e rapidi cambiamenti del paesaggio.

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Alfa Romeo ha costituito nel 2013 uno “Skunk Works”, un team che ha messo ingegneri, tecnici e designer, lavorando all'unisono per rispondere a tutte queste nuove sfide, senza mai perdere di vista l'essenza del marchio.

Nasce Giorgio

Dal suo lavoro sarebbe nata una nuova piattaforma, la Giorgio. Più che una nuova piattaforma, era un manifesto sull'essenza dell'Alfa Romeo. Giorgio ha segnato il ritorno del marchio all'architettura che lo ha definito per decenni: motore anteriore longitudinale e trazione posteriore - con possibilità di avere la trazione integrale - condizione essenziale per raggiungere gli obiettivi dinamici di riferimento che si proponeva, consentendo una distribuzione equilibrata di 50:50 pesi.

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Alfa Romeo Stelvio e Giulia Quadrifoglio NRING. Limitata a 108 esemplari numerati, un'edizione speciale per celebrare i 108 anni del marchio italiano e dei record al Nürburgring.

Questa piattaforma utilizza tecnologie e materiali di ultima generazione, al fine di ottenere un peso contenuto ed elevati livelli di rigidità, in grado di garantire livelli di sicurezza di riferimento. Ma è anche flessibile, permettendo di derivare non solo variabilità dimensionale, ma anche diverse tipologie di modelli.

Il ritorno di Giulia

Inevitabilmente, il primo modello a nascere da questa nuova base dovrebbe essere una berlina quattro porte dal nome più evocativo: Giulia. La nuova berlina, conosciuta nel giorno del 105° anniversario del marchio nel 2015, sarebbe arrivata da noi l'anno successivo, con il DNA della “nuova” Alfa Romeo.

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Questo DNA si è concretizzato, secondo Alfa Romeo, nel design, nel comportamento dinamico e nelle prestazioni dei suoi motori, tra cui spicca il 2.9 V6 Twin Turbo dell'Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio.

Contrariamente all'industria, la Giulia Quadrifoglio — la variante più potente e con le prestazioni più elevate — sarebbe la prima ad essere conosciuta, con le altre versioni che ne derivano, consentendo di estendere le stesse caratteristiche dinamiche e di guida al resto della Giulia gamma.

Stelvio, il primo SUV

La flessibilità della piattaforma Giorgio è stata messa alla prova un anno dopo: è stato presentato lo Stelvio, il primo SUV dell'Alfa Romeo.

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Per la natura intrinseca del modello, si differenzia notevolmente dalla Giulia, soprattutto in termini di altezza e altezza da terra.

Le caratteristiche della piattaforma Giorgio sono state importanti per Alfa Romeo, in un SUV, per collocare il DNA del marchio italiano: le caratteristiche dinamiche e di guida dello Stelvio sono state unanimemente evidenti tra tutti gli esperti.

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Alla continua ricerca delle prestazioni, Alfa Romeo ha presentato lo Stelvio Quadrifoglio, che combina il 2.9 V6 Twin Turbo e i 510 CV della Giulia Quadrifoglio con la trazione integrale, ridefinendo i limiti di ciò che un SUV può fare.

diverso ma uguale

Giulia e Stelvio non potrebbero essere più diversi nei loro propositi, ma la vicinanza tecnica dei due è evidente. Entrambi condividono tra loro non solo il V6 Twin Turbo delle versioni Quadrifoglio, ma anche le altre motorizzazioni disponibili.

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Sempre a benzina, entrambe propongono un motore 2.0 Turbo, con potenze di 200 e 280 CV, sempre associato a un cambio automatico a otto rapporti. Il 2.0 Turbo da 200 CV, sulla Stelvio, è a trazione posteriore e la Giulia (Veloce) da 280 CV, a trazione integrale.

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Nei motori Diesel troviamo il motore 2.2 Turbo Diesel, con potenze di 150, 180 e 210 CV. Sulla Stelvio, i 2.2 Turbo Diesel 150 e 180 CV sono disponibili solo con trazione posteriore, ma sempre con cambio automatico a otto rapporti. Sulla Giulia è possibile acquistare il 2.2 Turbo Diesel da 150 e 180 CV con cambio manuale a sei rapporti, oltre a un cambio automatico a otto rapporti.

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