Non c'è dubbio che Suzuki Jimmy è uno dei modelli del brand giapponese (forse anche il modello) che ha attirato maggiormente l'attenzione negli ultimi anni. Dopotutto, in un'era di SUV raffinati con poca o nessuna capacità fuoristrada, Suzuki è andata dall'altra parte.
Così, il nuovo Jimny adotta un telaio con traverse (come le jeep pure e dure), non ci sono molti ausili elettronici, offre un manuale a cinque marce (o automatico… quattro marce) e una scatola di rinvio con cambi e invece di ricorrere ad un piccolo motore turbo benzina (come ad esempio il 1.0 Boosterjet utilizzato nella Vitara) si ricorre a un 1.5 l atmosferico da 102 cv, molto antiquato.
Di fronte a queste soluzioni più “rustiche”, Suzuki non ha paura di dichiarare che il suo nuovo Jimny è un fuoristrada puro e resistente.
C'è però una certa distanza tra il dire e l'essere, così Autocar lo ha confrontato con una delle leggende del fuoristrada, la Toyota Land Cruiser (qui nella versione Utility tre porte, più incentrata sul lavoro e meno nel tempo libero cioè non venduto qui) nel superare un ostacolo… pietroso.
![Suzuki Jimmy](/userfiles/310/13205_1.webp)
Il risultato del confronto
Quello che si può vedere nel video è che nonostante sia piccola, la Suzuki Jimny non fa paura in fuoristrada. È vero che ha dei punti deboli rispetto alla Toyota come una minore cilindrata, l'assenza di bloccaggi differenziali o un motore che necessita di molti giri per raggiungere la coppia massima (130 Nm raggiungendo solo 4000 giri/min).
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Comunque in generale la buona altezza al suolo (210 mm) e i buoni angoli (37º, 28º e 49º di attacco, ventrale e uscita rispettivamente) ti permettono di passare dove passano i grossi, basta solo più pazienza e cura.