Sapendo che questi sono gli ultimi dati sugli incidenti stradali, che mostrano un aumento degli incidenti gravi, in gran parte dovuti ai motocicli, il Ministero dell'Interno ammette ora di apportare modifiche alla legge, al fine di rendere obbligatorie le patenti di guida per moto fino a 125 cm3 , anche per i conducenti che hanno già la patente per guidare un'auto.
Intervenuto ad Antena 1, in un'intervista che andrà in onda integralmente, proprio sabato prossimo, il ministro dell'Interno ammette di aver chiuso una situazione che ha portato addirittura a una crescita, solo nel 2017, del 23,3% delle vendite di ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli fino a 125 cm3, secondo i dati ACAP. Con i conducenti di auto leggere che hanno una responsabilità sostanziale in questi numeri, per il fatto che non hanno bisogno di una patente di guida specifica.
Eduardo Cabrita, ministro dell'Amministrazione internaDobbiamo ripensare a quella che è stata una decisione che ha sollevato i maggiori dubbi, ovvero la rinuncia a qualsiasi formazione per chi, con la patente per veicoli leggeri, può acquistare una moto fino a 125 cm3 ed uscire subito in strada.
Il ministro vuole che le motociclette vengano ispezionate (efficacemente)
Pur ammettendo che non sarà necessaria una revisione completa del codice, o addirittura che i conducenti di veicoli passeggeri leggeri subiscano un nuovo esame del codice, il ministro ricorda che "le condizioni di guida della moto sono chiaramente diverse da quelle che abbiamo in un veicolo a motore leggero".
Difatti, e sempre sulle moto, il nuovo capo del Ministero dell'Interno critica, come riporta Jornal de Notícias, "l'esenzione dall'ispezione che hanno oggi le motociclette", per mancanza di regolamentazione, per una situazione da tempo previsto dalla legge e, in particolare, dal decreto-legge n. 133/2012, dell'11 luglio.
Il limite di velocità in città può anche scendere a 30 km/h
Dopo il 2017, in cui le vittime della strada sono aumentate del 12,5% rispetto all'anno precedente, con il numero salito a 509 vittime, 64 in più rispetto al 2016, il Governo sta ancora preparando, secondo lo stesso quotidiano, misure contro l'elevato numero di pedoni travolti, in particolare nelle aree urbane. Qualcosa che l'Esecutivo considera “assolutamente inaccettabile”, ammettendo, quindi, di generalizzare il limite di velocità di 30 km/h nelle città, e che attualmente vale solo in alcuni quartieri.
Obiettivo: dimezzare le vittime della strada entro il 2020
Va ricordato che, nonostante sia stata istituita nel 2017, la Commissione Interministeriale per la Sicurezza Stradale si riunisce oggi per la prima volta. In questo modo, seguendo una delle 108 misure che fanno parte del Piano strategico nazionale per la sicurezza stradale (PENSE 2020), il cui obiettivo è ridurre di oltre la metà il numero di morti sulle strade portoghesi entro il 2020.