Se lo scorso anno abbiamo rimpianto l'uscita di Porsche dal Campionato Mondiale Endurance — passando da armi e bagagli alla Formula E —, il marchio tedesco ha riservato un'ultima sorpresa per celebrare degnamente gli ultimi quattro anni di successi del Porsche 919 ibrida.
Delle 33 gare a cui ha partecipato, la Porsche 919 Hybrid ha ottenuto 17 vittorie, 3 Campionati Piloti e 3 Campionati Costruttori, che comprende anche 3 vittorie consecutive alla 24 Ore di Le Mans.
Porsche, essendo Porsche, non ha ancora rinunciato alla 919 Hybrid, avendo sviluppato un'evoluzione del suo prototipo che ha chiamato 919... Evo — che altro potrebbe essere? La 919 Evo è la 919 Hybrid per eccellenza, liberata dalle catene dei regolamenti. Il potenziale c'è sempre stato. Stephen Mitas, ingegnere capo per la competizione LMP1, che ha guidato questo progetto, lo riconosce.
Sapevamo tutti che, per quanto successo avesse avuto la 919 Hybrid, non avrebbe mai potuto dimostrare tutte le sue capacità. Neppure la (919) Evo, infatti, può sfruttare appieno il potenziale tecnico. Questa volta non siamo stati limitati dalle normative, ma dalle risorse.
La Porsche 919 Evo
Porsche ha preso una delle 919 ibride 2017 e le ha applicato gli sviluppi in preparazione per il WEC 2018, prima di annunciare il suo ritiro, con ulteriori modifiche aerodinamiche in seguito aggiunte.
Rimase intatto il gruppo guida, composto dal noto 2.0 turbo V4 e i due sistemi di recupero dell'energia — uno attraverso la frenata sull'asse anteriore, l'altro attraverso l'energia dal sistema di scarico, con l'energia di entrambi immagazzinata in un pacco batteria al litio. Il motore a combustione è collegato all'asse posteriore, mentre un motore elettrico assicura la trazione anteriore.
Le norme sull'efficienza del WEC (World Endurance Champioship) limitavano la quantità di energia del carburante per giro a 1.784 kg/2.464 litri di benzina per giro. Ma ora, senza queste restrizioni, il V4 ha visto la sua potenza aumentare drasticamente: da 500 a 720 CV.
Allo stesso modo, la quantità di energia utilizzabile generata dai sistemi di recupero energetico è stata limitata a 6,37 MJ (megajoule). Per questa prima partenza della 919 Evo, sul circuito di Spa-Francorchamps, in Belgio, questa cifra è salita a 8,49 MJ, che ha permesso di aumentare la potenza della componente elettrica del gruppo propulsore da 400 a 440 CV.
Anche le modifiche aerodinamiche apportate hanno comportato un 53% di aumento del carico aerodinamico e un aumento dell'efficienza del 66% rispetto al setup utilizzato nelle qualifiche di Spa, durante la gara del 2017.
La Porsche 919 Evo ha un peso a secco di 849 kg , 39 kg in meno rispetto all'auto usata in competizione: per un solo giro veloce non hai bisogno di un tergicristallo o di aria condizionata. Sono stati rimossi anche diversi sensori, dispositivi elettronici, luci e il martinetto pneumatico.
Infine, per gestire al meglio il carico aerodinamico aggiunto — produce più carico aerodinamico di una Formula 1 — Michelin ha sviluppato pneumatici con nuove mescole, in grado di generare più grip, senza dover modificare le dimensioni degli pneumatici. La 919 Evo è stata inoltre dotata di un nuovo sistema di frenata tramite cavo e il servosterzo è stato adattato ai carichi più elevati consentiti dalla vettura, il che ha anche costretto le sospensioni a essere rinforzate con nuovi bracci di sospensione anteriori e posteriori.
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Più veloce di una Formula 1
Lo scatenamento del potenziale della Porsche 919 Evo è stato dimostrato stabilendo un nuovo record. Nei 7.004 km di Spa-Francorchamps, il pilota Neel Jani ha segnato il tempo di 1 min 41,77 s, record assoluto del circuito belga.
È meno 0,783 s rispetto al precedente record stabilito da Lewis Hamilton al volante della Mercedes-AMG W07 nel 2017 — 1 min 42.553 s —, tempo che gli ha assicurato la pole position al Gran Premio del Belgio nel 2017.
Jani ha raggiunto i 359 km/h per raggiungere questo record, con una velocità media di ben 245,61 km/h. Naturalmente tutte le persone coinvolte sono estasiate dalle prestazioni della 919 Evo. Fritz Enzinger, vicepresidente di LMP1, è uno di questi:
Questo è stato un giro assolutamente fantastico (…) Il nostro obiettivo era dimostrare di cosa fosse capace la Porsche 919 Hybrid, una volta liberata dalle restrizioni normalmente previste dai regolamenti.
Ma il racconto di Neel Jani, il pilota, è illuminante sulle prestazioni della 919 Evo.
La 919 Evo è brutalmente impressionante. È sicuramente l'auto più veloce che abbia mai guidato. Il livello di grip è una nuova dimensione per me, non potevo immaginare questa quantità in anticipo. La velocità con cui tutto avviene in un solo giro con la 919 Evo è così veloce che la richiesta sulla velocità delle reazioni è molto diversa da quella a cui ero abituato nel WEC. Non solo siamo più veloci della pole position in F1 nel 2017. Il giro di oggi è stato di 12 secondi più veloce rispetto alla nostra pole position dell'anno scorso.
Il “919 Tribute Tour” continua
Il giro record di Spa è stato il primo appuntamento del “919 Tribute Tour”, che continuerà ad essere presente su più circuiti per il resto dell'anno. Prossima fermata? Nürburgring. In concomitanza con la 24 Ore del Nürburgring il 12 maggio.
Considerando il potenziale della macchina, vedremo mai Porsche tentare il record di tutti i tempi "Green Hell" stabilito nel 1983 da Stefan Bellof al volante di una Porsche 956? Il momento di battere è 6 minuti 11.13 secondi , ma Porsche ha già detto che passando per il mitico circuito, vedrà la 919 Evo compiere un solo giro dimostrativo prima dell'inizio della gara.
Tra il 12 e il 15 luglio vedremo la 919 Evo al Goodwood Festival of Speed, il 2 settembre sarà presente al Porsche Festival di Brands Hatch, UK e tra il 26 e il 29 settembre sarà presente sul circuito di Laguna Seca, USA, per la Rennsport Reunion.
L'intero team coinvolto nella 919 Evo.