L'eterna discussione… Dov'è il furgone di Giulia? E manca?

Anonim

Il furgone di Giulia è un successo… nelle discussioni virtuali e/o caffè. È bastata la recente notizia della fine della Giulietta, che quest'anno terminerà la produzione con il Tonale (un crossover/SUV) in sostituzione, per ravvivare questa discussione, tra le altre che si susseguono ininterrottamente sulle destinazioni di un marchio tanto desiderato, ma costantemente alle prese con la propria sostenibilità.

Ricorda solo che la Lancia morente, che commercializza solo Ypsilon in Italia, ha superato tutte le Alfa Romeo in Europa nel 2019…

È opinione unanime, o almeno così pare, che sia stato un errore da parte del brand non aver (ancora) lanciato un furgone Giulia — e al momento, pare, non lo farà, almeno per questa generazione. Dopotutto, farebbe davvero una tale differenza per le fortune dell'Alfa Romeo avere un furgone Giulia? O sono solo i desideri e i desideri dei fan del marchio che vengono alla ribalta?

Alfa Romeo Giulia
Un furgone Giulia renderebbe questo didietro più sexy?

Possiamo analizzare questa domanda da due punti di vista. Una prima, più personale, e una seconda, più oggettiva, dal punto di vista lavorativo.

Quindi, personalmente, ed essendo un fan della berlina, non ho potuto fare a meno di essere nel campo del furgone di Giulia “pro”. Combinare tutto ciò che Giulia sa fare con la versatilità aggiunta di un furgone sembra una combinazione vincente. Come mai non l'hai ancora pubblicato quando sembra che tu ne stia chiedendo uno? Inoltre, noi europei abbiamo un forte appetito per i furgoni e siamo addirittura, in diverse gamme, le carrozzerie più vendute.

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Il discorso a favore si fa più traballante quando analizziamo il tema del furgone di Giulia sotto la cruda natura dei numeri e, mettendo da parte le preferenze personali, si finisce (almeno) per capire la decisione dell'Alfa Romeo di non farlo.

motivi

Innanzitutto, anche se ci fosse un furgone Giulia non significherebbe automaticamente più vendite, che comunque sono piuttosto modeste. Il rischio di cannibalizzazione sarebbe sempre alto e, in Europa, potremmo vedere trasferire una parte consistente delle vendite di berline al furgone – lo stesso è accaduto con il successo 156, ad esempio, che ha ottenuto un furgone tre anni dopo il suo lancio senza aver si è riflesso nel volume delle vendite.

Alfa Romeo 156 Sportwagon
Alfa Romeo 156 Sportwagon

In secondo luogo, "incolpare" i SUV: chi altro potrebbe essere? I SUV sono una forza dominante in questi giorni, molto più grande anche rispetto al 2014, quando abbiamo appreso del primo dei numerosi piani di rilancio dell'Alfa Romeo dallo sfortunato Sergio Marchionne, all'epoca amministratore delegato di FCA. E in quel momento non era previsto il furgone di Giulia.

Al suo posto ci sarebbe un SUV, che ora conosciamo come Stelvio, a tutti gli effetti, il “furgone” di Giulia. Identica decisione presa, ad esempio, da Jaguar dopo il lancio della XE, che è stata integrata con un F-Pace.

Alfa Romeo Stelvio

Col senno di poi, ci è sembrata la decisione giusta, a prescindere dalla nostra opinione sui SUV. Non solo il prezzo di vendita di un SUV è superiore a quello di un furgone - quindi, maggiore redditività per il marchio per unità venduta - ma ha un potenziale di vendita più elevato.

Ricordiamo che i furgoni sono essenzialmente un fenomeno europeo, mentre i SUV sono un fenomeno globale: quando si tratta di incanalare fondi nello sviluppo di nuovi prodotti per alimentare un'espansione globale del marchio, scommetterebbero sicuramente sui modelli con il maggior potenziale di vendita e ritorno.

Inoltre, anche in Europa, ultimo baluardo dei furgoni (il “Vecchio Continente” assorbe il 70% di tutte le vendite di furgoni), stanno perdendo anche la guerra contro i SUV:

Alfa Romeo 159 Sportwagon
L'Alfa Romeo 159 Sportwagon, l'ultimo furgone commercializzato dal marchio italiano, ha concluso la sua carriera nel 2011.

Lo scenario non è fosco perché i mercati europei più a nord e ad est continuano ad acquistare furgoni in gran numero. Fortunatamente, tra questi c'è la Germania, il più grande mercato europeo. Se così non fosse, avremmo già visto un motivo simile a quanto accaduto con l'MPV.

Terzo, il solito problema dell'Alfa Romeo in particolare, e della Fca in generale: i fondi. L'ambizioso piano di Marchionne per l'Alfa Romeo prevedeva lo sviluppo di una piattaforma ex-novo (Giorgio), qualcosa di necessario ma, come potete immaginare, non a buon mercato: anche lo spin-off di grande successo della Ferrari ha dovuto contribuire a finanziare il rilancio dell'Alfa Romeo.

Anche così, lo spazio di manovra era sempre limitato e semplicemente non era possibile fare tutto. Degli otto modelli previsti in quel primo piano del 2014, che comprendeva anche un successore dell'ormai finita Giulietta, ne abbiamo ottenuti solo due, la Giulia e la Stelvio, poco, pochissimo per le ambizioni dell'Alfa Romeo.

Alfa Romeo Tonale
Alfa Romeo Tonale al Salone di Ginevra 2019

Infine, nell'ultimo piano che conosciamo per il marchio, alla fine di ottobre dello scorso anno, è stato rivelato che nel futuro (fino al 2022) dell'Alfa Romeo ci sarà spazio solo per un SUV in più. Niente furgoni, diretto successore della Giulietta, e nemmeno un coupé...

Per quanto mi piacerebbe vedere un furgone Giulia, o anche una nuova coupé o una Spider, abbiamo prima bisogno di un'Alfa Romeo forte e sana (finanziariamente). In un marchio che emoziona quanto Alfa Romeo, dovrà essere la razionalità più fredda e brutale a guidare il suo destino… Apparentemente sinonimo di più SUV.

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