Ti sei mai fermato a immaginare come saranno le auto che correranno la 24 Ore di Le Mans nel 2030? Lotus l'ha già fatto e il risultato è stato il Lotus E-R9.
Progettata da Russell Carr, direttore del design di Lotus e anche responsabile del design dell'Evija, l'E-R9 ha preso ispirazione dal mondo dell'aeronautica, qualcosa che è chiaramente visibile non appena lo guardi.
Per quanto riguarda il nome, la “E-R” è sinonimo di “endurance racer” e la “9” un riferimento alla prima Lotus a correre a Le Mans. Finora è solo uno studio di progettazione virtuale, ma secondo il capo dell'aerodinamica di Lotus, Richard Hill, l'E-R9 "incorpora tecnologie che speriamo di sviluppare e applicare".
Mutaforma per "tagliare" il vento
Il clou principale della Lotus E-R9 è, senza molti dubbi, la sua carrozzeria formata da pannelli che riescono ad espandersi e cambiare forma.
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Un chiaro esempio di aerodinamica attiva, queste consentono alla vettura di cambiare forma mentre affronta una catena di curve sul circuito o un lungo rettilineo, aumentando o diminuendo la resistenza aerodinamica e il carico aerodinamico a seconda delle circostanze.
Secondo Lotus, questa funzione può essere attivata dal pilota tramite un comando o automaticamente tramite le informazioni raccolte dai sensori aerodinamici.
elettrico ovviamente
Come ci si aspetterebbe da un prototipo che anticipa come potrebbero essere le auto da competizione del futuro, la Lotus E-R9 è elettrica al 100%.
Nonostante sia, per ora, un mero studio virtuale, Lotus anticipa che segue l'esempio di Evija e ha quattro motori elettrici (uno su ciascuna ruota), consentendo non solo la piena trazione ma anche la vettorizzazione della coppia.
Un altro fattore che "si distingue" nel prototipo Lotus è il fatto che consente un rapido cambio della batteria. In questo modo è possibile evitare lunghi processi di ricarica, semplicemente cambiando le batterie nelle tradizionali visite ai box.
A questo proposito, Louis Kerr, ingegnere della piattaforma Lotus, ha dichiarato: "Prima del 2030, avremo batterie a chimica mista che daranno il meglio di entrambi i mondi e avremo la possibilità di cambiare le batterie durante i pit-stop".