118 milioni di euro. Questo è l'importo che Tesla è stato condannato a pagare per il razzismo

Anonim

Un tribunale della California (Stati Uniti d'America) ha condannato Tesla a pagare un risarcimento di 137 milioni di dollari (circa 118 milioni di euro) a un afroamericano vittima di razzismo all'interno dei locali dell'azienda.

Le accuse di razzismo risalgono al 2015 e al 2016, quando l'uomo in questione, Owen Díaz, lavorava nella fabbrica di Tesla a Fremont, in California.

Durante questo periodo, e secondo i documenti del tribunale, questo afroamericano ha subito insulti razzisti e ha "vissuto" in un ambiente di lavoro ostile.

Tesla Fremont

In tribunale, Díaz ha affermato che i lavoratori neri della fabbrica, dove lavorava anche suo figlio, erano soggetti a continui insulti e soprannomi razzisti. Inoltre, il funzionario garantisce che sono stati presentati reclami alla direzione e che Tesla non ha agito per porvi fine.

Per tutto questo, una giuria della corte federale di San Francisco ha stabilito che la compagnia statunitense dovrà pagare 137 milioni di dollari (circa 118 milioni di euro) a Owen Díaz per danni punitivi e disagio emotivo.

Al New York Times, Owen Díaz si è detto sollevato da questo risultato: “Ci sono voluti quattro lunghi anni per raggiungere questo punto. È come se mi fosse stato tolto un grande peso dalle spalle».

Larry Organ, avvocato di Owen Díaz, ha dichiarato al Washington Post: “È una somma che può attirare l'attenzione degli affari americani. Non mettere in atto comportamenti razzisti e non permettere che continuino”.

La risposta di Tesla

A seguito di questo annuncio, Tesla ha reagito alla sentenza e ha pubblicato un articolo - firmato da Valerie Workamn, vicepresidente delle risorse umane dell'azienda - in cui si chiarisce che "Owen Díaz non ha mai lavorato per Tesla" e che "era un subappaltatore che ha lavorato per Cittadino”.

Nello stesso articolo, Tesla rivela che la denuncia di Owen Díaz ha portato al licenziamento di due subappaltatori e alla sospensione di un altro, una decisione che secondo Tesla ha lasciato Owen Díaz "molto soddisfatto".

Tuttavia, nella stessa nota pubblicata sul sito Web dell'azienda, si può leggere che Tesla ha già assunto squadre per garantire che i reclami dei dipendenti vengano esaminati.

“Ci siamo resi conto che nel 2015 e nel 2016 non eravamo perfetti. Rimaniamo senza essere. Da allora, Tesla ha creato un team per le relazioni con i dipendenti dedicato alle indagini sui reclami dei dipendenti. Tesla ha anche creato un team di diversità, equità e inclusione, dedicato a garantire che i dipendenti abbiano pari opportunità per distinguersi in Tesla", si legge.

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